L’Italia presenta uno dei più alti divari di protezione in Europa: il 78% delle perdite da catastrofi naturali non è coperto da assicurazioni. La gestione dei danni avviene principalmente attraverso fondi pubblici con un costo per lo Stato di circa 3,5 miliardi di euro all’anno. Questo sistema, seppure efficace nell’emergenza, non incentiva la prevenzione e lascia scoperti molti settori economici e privati cittadini.
Inoltre, il nostro risulta essere il paese europeo più colpito da eventi climatici estremi. Con oltre 38.000 morti principalmente a causa delle ondate di calore, i danni economici stimati sono circa 60 miliardi di euro. Il territorio è esposto a molteplici rischi alluvioni, frane, terremoti, siccità e incendi.
Si possono contenere i danni dei grandi disastri solo attraverso un approccio integrato: prevenzione, copertura assicurativa diffusa, collaborazione tra pubblico privato e una maggiore consapevolezza del rischio da parte dei cittadini e imprese.
Quali sono gli strumenti e le strategie che bisogna adottare per far fronte ai disastri e ai cambiamenti climatici? Come costruire a partire dai territori una resilienza strutturale che porti ad un adattamento e al governo dei rischi dovuti al cambiamento climatico e a prevenire i disastri?
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