Il primo passo è una definizione di MedMal che vada oltre il risarcimento e abbracci i processi organizzativi nell’intero percorso assistenziale. Materiali sprecati, giorni di degenza in eccesso, errori di pianificazione, diagnosi ritardate, interventi non previsti e terapie farmacologiche disattese sono solo alcune delle spese aggiuntive e indirette che gravano sulla sostenibilità finanziaria del servizio sanitario
Al momento, non esiste una definizione standardizzata di MedMal, né studi approfonditi che ne calcolino l’impatto diretto sul budget sanitario nazionale o regionale. Ciò che è certo è che queste spese sottraggono risorse alle cure: le ASL sanno quanto allocare annualmente per i servizi sanitari, ma faticano a comprendere appieno come e perché tali risorse vengano spese.
In questo scenario è fondamentale riuscire a distinguere tra costi ordinari e costi evitabili. Solo così le ASL potranno riprendere il controllo delle proprie finanze, ottimizzare le risorse e migliorare la sostenibilità a lungo termine.
Il tavolo di lavoro, con la partecipazione di esperti provenienti dai diversi settori coinvolti in questo orizzonte multidisciplinare, analizzerà le esperienze già maturate nel panorama sanitario italiano e gli strumenti finanziari utili in questo percorso di empowerment che permette di quantificare gli sprechi, dare un valore agli interventi di risk management e rafforzare la governance finanziaria complessiva delle ASL, cambiando sia le prospettive di sostenibilità che le capacità negoziali delle strutture sanitarie nei confronti dei propri partner e stakeholder di riferimento, a partire dalla relazione con le istituzioni sanitarie e le compagnie assicurative.