Il tavolo nasce per individuare e mettere in fila le posizioni di consenso sulle quali la maggior parte dei diversi attori e punti di vista possono convergere, formando le basi di una riforma condivisa della sanità integrativa.
A prescindere dalle opinioni sul secondo pilastro della Sanità, infatti, è indubbio che una riforma organica, opposta ai tanti piccoli interventi da ‘milleproroghe’ ai quali, finora, ci si è limitati, appare necessaria. Da una parte, la spesa out of pocket grava sempre sulle famiglie con oltre 40mld di euro spesi per cure e farmaci, senza contare i costi per badanti e la non autosufficienza. Dall’altra, esistono centinaia di Fondi integrativi che agiscono senza linee guida precise e il cui albo, depositato presso il Ministero della Salute, è coperto da privacy.
Quindi: quanto costa la sanità integrativa allo Stato e quanto può, invece, portare alla Sanità pubblica e alle famiglie? Conviene sostenerla o è più efficiente dirottare tutte le risorse al SSN? Che relazione si può instaurare tra un Fondo – terzo pagatore come lo Stato – e l’SSN? Di quali regole, vigilanza e garanzie abbiamo bisogno per creare un sistema sicuro e trasparente di welfare complementare del quale poterci fidare?
Questi i temi che saranno affrontati a Welfair senza ideologie ma con l’intento di trovare, invece, terreno comune sul quale costruire un percorso simile a quello dei Paesi del Nord Europa, nei quali un servizio pubblico sano e forte è provato essere il miglior prerequisito di un welfare integrativo ben sviluppato.
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