Roma Welfair

7 novembre 2025
7 novembre 2025
10:00-11:30
Teatro della Salute
Benessere e NutrizionePrevenzione e Invecchiamento in salute

Superfood: alleati veri (e non di moda) della salute. E c’è un ospite inatteso: il mango

Una parola molto usata, poco regolata e spesso fraintesa. “Superfood” non è un termine scientifico, ma un’etichetta con cui si indicano alimenti ad alta densità di nutrienti e composti bioattivi — polifenoli, carotenoidi, fibre, omega-3 — ai quali la ricerca attribuisce effetti protettivi su metabolismo, infiammazione e invecchiamento. Il messaggio chiave, però, è che conta la dieta nel suo insieme più che il singolo cibo. A ricordarlo sarà una tavola rotonda di esperti internazionali e nazionali dedicata proprio al tema dei superfood e del loro inserimento in un modello mediterraneo contemporaneo.

Cosa rende “super” un alimento
Dalla discussione emergerà che le basi più solide riguardano quattro famiglie di componenti:
  1. Polifenoli e carotenoidi (mango, mirtilli, tè verde, cacao) con azione antiossidante, vascolare e anti-infiammatoria.
  2. Grassi buoni (olio extravergine di oliva, avocado, salmone) utili per cuore e cervello. In particolare l’EVOO italiano, valorizzato dall’intervento di Coldiretti, resta l’alimento con le prove più forti sugli esiti cardiovascolari
  3. Fibre e prebiotici, fondamentali per microbiota e controllo della glicemia.
  4. Micronutrienti “abilitanti” (magnesio, ferro, vitamina D, iodio, selenio) che modulano l’efficacia degli altri nutrienti.
Il superfood che non ti aspetti: il mango
Tra bacche di goji, tè verde, avocado e curcuma, il protagonista inatteso è il mango. Non solo perché sta diventando una coltura stabile in Sicilia, Puglia e Calabria, ma perché è uno dei pochi frutti per cui esistono studi clinici su metabolismo, infiammazione e controllo glicemico. Alcune ricerche hanno mostrato che il consumo regolare di mango fresco o liofilizzato è associato a: miglioramento della glicemia a digiuno; maggiore sensibilità all’insulina; riduzione di alcuni marker infiammatori; supporto alla salute intestinale grazie a fibre e polifenoli (mangiferina in primis).
E c’è un dato narrativo potente: il mango è parte della dieta dei centenari della Penisola di Nicoya (Costa Rica), una delle Blue Zones più longeve, dove frutta tropicale, legumi e mais convivono con uno stile di vita attivo e poco processato. Il mango, quindi, ha tutti i requisiti per essere considerato un superfood “mediterraneo di adozione”: nutriente, funzionale e oggi anche locale.
Superfood sì, ma… dentro una dieta che funziona
Uno dei messaggi che gli esperti ribadiranno è che una dieta ipercalorica e ricca di amidi raffinati annulla i benefici dei cibi funzionali: prima si sistema il bilancio energetico e la qualità dei carboidrati, poi si aggiungono i superfood. Errori comuni: usarli solo occasionalmente; sceglierli in versione zuccherata o ultra-processata; cuocerli troppo (perdendo polifenoli e vitamine); non abbinarli a grassi buoni quando servono per l’assorbimento (carotenoidi, curcumina).
Superfood locali (e italiani)
Altro messaggio forte della tavola rotonda: non tutto deve venire da lontano. Per molti profili nutrizionali “da superfood” abbiamo equivalenti italiani:
EVOO ad alto contenuto fenolico; mirtilli e uva nera italiani; melograno e agrumi rossi siciliani;e, oggi, mango e avocado coltivati al Sud.
Anche i fermentati sono super
Yogurt e kefir, pane a lievitazione naturale, verdure fermentate e alcuni formaggi con batteri vivi rientrano di diritto nel discorso superfood: arricchiscono il microbiota, producono metaboliti bioattivi, aumentano alcune vitamine e riducono antinutrienti. E, come ricorderà Michels, contano molto i pattern alimentari e non il singolo alimento di moda.
Relatori
Immaculata De Vivo
Professore di Epidemiologia presso la Harvard T.H. Chan School of Public Health, Professore di Medicina alla Harvard Medical School; Editor-in-Chief della rivista internazionale Cancer Causes & Control
Nicola Di Noia
Direttore Generale UNAPROL
Laura di Renzo
PhD in Biologia Molecolare e cellulare e specialista in Scienza dell’Alimentazione, Professore Ordinario di Nutrizione Clinica Direttore della Sezione Clinica e Nutrigenomica Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione e Direttore della Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Eugenio Luigi Iorio
Medico Chirurgo, Specialista in Biochimica e Chimica Clinica Dottore di Ricerca in Scienze Biochimiche; Presidente dell'Osservatorio internazionale dello Stress Ossidativo e dell'Università Popolare Medicina degli Stili di Vita - Lifestyle Medicine; Docente di Scienze della Salute presso l’Università Federale di Uberlândia (Stato di Minas Gerais, Brasile), e Academic Advisor del Tokyo Redox Center (Tokyo, Giappone)
Karin B. Michels
PhD, Biostatistics, University of Cambridge, UK; ScD, Epidemiology, Harvard University, Boston, MA, MPH, Harvard University, Boston, MA; MS, Medical Statistics, London School of Hygiene & Tropical Medicine, London, UK; MS, Epidemiology, Columbia University, New York, NY; BS Equivalent, University of Freiburg Medical School, Freiburg, Germany
Giovanni Scapagnini
Professore di Nutrizione Clinica presso l’Università degli Studi del Molise, Direttore scientifico della Fondazione Garda Valley (Oniverse); Vicepresidente Società Italiana di Nutraceutica (SINut)