Negli ultimi 30 anni, la medicina estetica ha vissuto una profonda trasformazione: da disciplina percepita come accessoria, sta emergendo come medicina della prevenzione, del benessere e della longevità, orientata al mantenimento della salute psicofisica.
A differenza di altre branche mediche focalizzate sul trattamento di patologie, la medicina estetica intercetta spesso pazienti sani, mossi da bisogni identitari, relazionali e sociali. Un’opportunità per avviare percorsi di prevenzione ed instaurare un dialogo inedito tra medico e paziente, a partire dalle informazioni e dalle aspettative irrealistiche promosse da social media, filtri digitali e ideali estetici.
Il rapporto medico-paziente tradizionalmente segue un percorso lineare: il paziente cerca una “cura” per un problema medico e il medico fornisce una diagnosi e un piano di trattamento. Tuttavia, nell’ambito della medicina estetica, i pazienti – spesso in buona salute – si presentano alle consulenze con richieste specifiche riguardanti trattamenti, terapie e risultati particolari, talvolta influenzati da fattori esterni come i social media e le pressioni sociali.